Montà d’Alba

Montà è l’ultima delle città sulle Rocche, ma l’antico forte che stava a guardia del passaggio, certamente dall’epoca Romana, è ora svanito. Il castello odierno fu costruito successivamente dai Roero, dopo che ebbero acquistato il feudo di Montà nel 1363.

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Nel 1441 il castello fu acquistato dai Malabaila, che fecero delle aggiunte, ma le nuove difese non furono sufficienti a salvarlo dal saccheggiamento ad opera delle truppe imperiali nel 1544, prima della battaglia di Ceresole; fu saccheggiato successivamente e dato alle fiamme con tutte le case dell’antico villaggio di Montà nel 1691. Nel tardo XVI secolo gli Isnardi, signori di Sanfrè, presero il posto dei Malabaila, e nel 1647 Francesco Isnardi fece numerose migliorie; aggiunse una ampia loggia nella parte più panoramica e anche vulnerabile, trasformò la corte in un elegante salone, costruì l’atrio scenografico e creò il giardino. La propietà passò di mano in mano numerose volte – Parella di San Martino, Wilcardel di Fleury, Falletti di Barolo, Morra di Lauriano – ma la struttura sopravvisse. In aggiunta ad alcune magnifiche pitture e decorazioni del XVII secolo, e lo splendido salone, il castello ha le solite attrazioni: un misterioso passaggio che è ora bloccato e una prigione nella torre circolare, in cui filtrano sottili raggi di luce nelle prime ore del mattino.